Personal Credo

Io credo nelle favole.

Credo in Cenerentola, unica e sola gran culo di Cenerentola, generatrice di aspettative eccessive ed innumerevoli seghe mentali su città, cose, persone ed animali, visibili e soprattutto invisibili.

Quella gran culo di Cenerentola. Cit.




Credo in Cappuccetto Rosso, audace nipotina che gira per i boschi.

Credo nella bontà e nel non maschilismo dei 7 nani, che la prima donna che entra loro in casa la mettono prontamente a fargli da cameriera.

Credo che la Bella Addormentata sia in realtà molto più sveglia di me.

Credo che Peter Pan resterà sempre un Peter Pan. Una Matrigna invece no, non è sempre cattiva.

Biancaneve in Vogue

Credo nelle favole che raccontano di cose belle e di mostri, che spesso sono dentro le cose belle, e credo che mi piace guardare il mondo con gli occhiali delle favole.

Credo che il lieto fine non avrà mai una fine e che non sempre sia e vissero felici e contenti, un happy end può essere anche abbiamo vissuto dei bei momenti che sono finiti perché dovevano finire e voi due sapete quanto ne è valsa la pena.

Credo nell’amore che vince sul buio, credo che a volte il lupo cattivo vince, credo nel genio della lampada e nella fata turchina che vivono in ognuno di noi; credo nel lato oscuro che mentre lo guardi diventa sempre più attraente.

La vita è una favola.

Credo nelle favole.

Credo nelle favole e in chi me le racconta, che sono io.

Credo in me ed è una favola.

Come uscire dalla lip balsam obsession 👄

Onestamente e come tutti i dipendenti, pensavo che questo rientrasse nella normale cura del proprio corpo invece, a quanto pare, anche questa fa parte del carnet delle dipendenze:

la dipendenza da burro cacao.

Io lo metto compulsivamente, almeno una volta l’ora, ed in abbondanza prima di andare a letto, al termine della beauty skin routine altrimenti detta pulizia della pelle in vista della notte.

È una delle tante fissazioni che mi porto dietro dagli anni ’80, quando si usciva a giocare con tutte le temperature e le labbra si spaccavano ed ora vengo a sapere che negli Stati Uniti esiste addirittura un sito in cui gli addicted Si possono confessare stile Alcolisti Anonimi:

Ciao, sono la Stefy e da 30 anni mi faccio di #labello, ne ho di tutte le foggie e colori, posizionati ovunque: sulla scrivania accanto al pc, in varie borse e giacche perché non voglio stare senza, accanto al portatile in casa e in bagno ne ho un cestino pieno.

Io amo i miei burro cacao, sono una certezza, mi piace il gesto e mi piace la sensazione. Ecco, appunto la sensazione.. ho notato che il piacere di sentire le labbra idratate dura sempre meno.

Documentandomi, sono venuta a conoscenza che ì burro cacao contengono degli ingredienti (paraffina, siliconi e derivati dal petrolio) che seccano ancora di più le labbra. Di conseguenza, più lo usi e più lo devi usare.

Tipo ora io lo vorrei mettere 💋!

Un primo passo per migliorare la situazione è stato di sceglierne uno bio, senza glitter e/o profanazioni ad effetto.

Il secondo è stato di stabilire un tetto massimo di applicazioni al giorno:

4 per l’esattezza: mattina, pomeriggio 2 volte e sera.

Ce la farò?

Ho una dipendenza

Prospettive attuali del low-cost.

L’età del low-cost è passata. A venti anni e senza tanti soldi, il low-cost mi ha permesso di togliermi più di qualche sfizio ma adesso lo uso solo per i due figli n. 2 e n. 3 perché usano i vestiti per un tempo veramente molto limitato, dato che crescono alla velocità della luce; oppure lo uso per dei capi di cui so già in anticipo che avranno una breve carriera.

Kate Middleton è la principessa del reciclo e del risparmio nel vestiario

In effetti, a mio avviso, è inutile spendere tanto per vestiti da scuola e/o da gioco e dover sempre stare attenti a non rovinare questi vestiti. I bambini, almeno i miei, devono sentirsi liberi di fare i bambini nei loro panni è tendenzialmente scelgo per loro anche un low cost arricchito da accessori.

D’altro canto, ci sono stati due effetti serra per me e il mio ricorso al low-cost:

  • Effetto #mariekondo: grazie al suo metodo per mantenere la serenità nel proprio guardaroba basato sul #decluttering si compra meno ed in modo più mirato.
  • Effetto #amazon: l’esperienza della comodità di fare shopping dal divano di casa riduce il fatto di andare in negozio fisicamente. Non a caso numerosi brand low-cost hanno fatto la scelta di vendere solo on line, in primo luogo #fashionnova, il più googlato e cresciuto del 600% nel 2018, che ha raggiunto questi pregevoli risultati senza una sfilata, senza strategie di marketing tradizionali bensì ingaggiando testimonials quali #kyliejenner e #cardieb.

Il low cost, in conclusione, è ancora vivo e vegeto ma sta cercando nuovi luoghi e nuove modalità.

Io, a 40 anni, trovo ancora divertente poter comprare senza troppe preoccupazioni per il portafoglio senza esagerare e riempire l’armadio di cose inutili ma con intelligenza.