Il mondo cambia, i jeans no 🌏🌎

I #jeans sono il non-abito per eccellenza, il traît d’union tra lavoro e piacere, come la #cocacola e la #nutella, rivestono un valore totemico e sono penetrati nell’immaginario collettivo, alla pari del libero marcato. sportivi, chic, in viaggio, ad una cena elegante, ad un vernissage, al cinema, nel tempo trascorso con i bambini.

Salopette mon amour
Salopette mon amour

 

I jeans sono il capo dei capi di Lusso Democratico devono sottostare a due uniche regole: buonsenso e buongusto.

Basti pensare che il 95% delle Indiane, nonostante la loro inarrivabile eleganza in sari, ne possiede almeno un paio.

Se non ci fossero, bisognerebbe inventarli. I jeans sono passati attraverso tutti i colori dell’arcobaleno, anche se quel blu, quello così speciale, è quello che fa sognare.

Come tutti i capi che incontriamo nel Salottino del Gusto, il gioco non ha mai fine.

Tuttavia, in quanto capo trasversale a tutte le stagioni, appare ancora più importante scoprire la tendenza in corso o a venire, dipende da quanto è previdente il vostro shopping.

Ispirazioni universali.
Ispirazioni universali.

I #rippedboyfriend jeans sono la tendenza di questo nostro autunno- inverno. Eterni, come il tubino nero e la camicia bianca. Se li possono permettere tutti, ma se avete dubbi sul diametro della vostra caviglia, meglio evitare il risvoltino, almeno secondo me. Quelli strappati sono concessi fino ai 40 ( sono di parte, poi il prossimo anno ci penserò), abbinati a sneakers di giorno, per correre da un impegno all’altro, e con un tacco assassino nel post aperitivo, non più per correre ma per passeggiare insieme. 💜.

Ripped boy-friend jeans. Ma io non lo farei mai, di rubare i jeans al fidanzato.
Ripped boy-friend jeans.
Ma io non lo farei mai, di rubare i jeans al fidanzato.

Ecco. True life.

Per molto tempo ho concepito la mia vita come al dressage: nasci, ti assegnano il cavallo che meriti e Hop! Hop! Hop, completi il percorso nel tempo programmato.

Io credevo nelle favole.. Anzi un pochino ci credo ancora.

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Ho sempre ambito al quaderno nuovo, senza orecchie, alle matite in ordine e perfette.

Ho sempre pensato alla mia vita come una successione di azioni e pensieri che mi avrebbero condotta al premio certo. Perché doveva esserci un premio in fondo a tutta questa attenzione.

Al contrario, è arrivato un momento in cui il mio quaderno è sgualcito, con le orecchie e strappato. E in quel momento accade, la verità arriva: la tua vita da copertina patinata è un’illusione. E la vita fa coming out: rilassati, nessuno ti darà un voto per la tua attenzione a fare il percorso perfetto.

Anzi, oltrepassiamo il maestro, la perfezione è ricominciare, perdonandosi e perdonando agli altri di non essere perfetti.

Va bene così come sei e anche gli altri: il gioco che ti avevano bisbigliato all’asilo non era fare il percorso diritto, avevi capito male, ma adesso hai capito. E d’improvviso quel peso sullo stomaco scompare e l’espressione accigliata, che ti fa pure venire le rughe, con lui.

La parte bella è godersi quello che c’è, È riuscire a vivere ogni giorno sentendo che vale la pena stare esattamente lì, a fare quello che scegli di fare, come affacciato su un balcone che ti godi la vista.

Ecco.