Quando ti brillano gli occhi?


Si dice che provare disagio sia comunque positivo perché serve a rendersi conto della distanza tra dove siamo e dove vorremmo essere.


A volte, tuttavia, in alcune magiche circostanze, capita di essere proprio dove vorremmo essere. E quando capita avvertiamo una tale sensazione di pienezza, di nutrimento che è magia.

By #labodif


Non so a voi, ma quando faccio quello che amo mi brillano gli occhi e il tempo diventa leggero e soffice, diventa un tempo solo presente e senza distrazioni. Quando faccio quello che amo sono e mi sento intera.

E le persone intere le riconosci.

Fare quello che amiamo si differenzia dal non sbagliare o non fallire mai.
Nessuno è esente dalle sconfitte.
Andate a curiosare qui sotto e troverete nomi inaspettati, che hanno avuto carriere ed intuizioni incredibili. Eppure, anche loro hanno avuto i loro momenti di buio e non sono partiti a 20 anni già sicuri del fatto loro. La vita è fatta di alti e bassi per tutti.

Quale è il loro Quid in più?

Il fallimento fa parte del gioco di essere interi. Non è detto che sia quello che ci viene meglio o facile ma è ciò che ci rende felici.


Le persone intere possono essere artigiani, operai, professori, cantanti, chef, baristi, contadini. Possono condurre esistenze normali o stravaganti; possono trovarsi dall’altra parte del globo terraqueo o essere seduti accanto a noi.
Quando li vedi li individui immediatamente: sono in pace con se stessi e con l’universo, emanano gratitudine e benessere, e stare con loro è un piacere ed un arricchimento senza fine.

Le persone intere sono le mie preferite e a volte mi è successo di incontrarle. Di altre ho visto film o letto la storia.
E sono tutte storie che hanno un tratto comune: ad un certo punto della loro vita, non necessariamente da giovanissimi, i protagonisti hanno capito quale era la LORO strada, non la più comoda o quella che garantiva il quieto vivere della famiglia, ed hanno avuto il coraggio di seguirla.
Bisogna raccontare queste storie per tenere a mente che


Il tuo tempo è sempre quello giusto.

Io

Io amo raccontarmi e raccontare la biografia di Misty Copeland, étoile della Danza e volto conteso dalla Moda.

Misty Copeland ha vissuto in squallide stanze di motel americani talmente la sua famiglia era povera.
Misty ha cominciato a studiare danza solo durante l’adolescenza: non ha cominciato a tre anni in baby tutù rosa.
Eppure, nella desolazione della sua infanzia, volteggiando tra un patrigno e l’altro e con abiti logori e di quarta mano, lei ballava. Senza scuole, senza concorsi cui partecipare:

ballava per se stessa, non per dimostrare qualcosa agli altri.

#dance

“La danza è stata la mia via di fuga dal brutto quartiere in cui abitavo, dalla stanza di motel in cui vivevo ammassata insieme ai miei fratelli, dal non avere neanche assicurato un pasto caldo la sera. …Quando sono arrivata a New York hanno iniziato a dirmi che non ero giusta per la danza classica. Parlavano del corpo, del peso e delle proporzioni. Ma quello che intendevano è che avevo il colore della pelle sbagliato….Quando sono sul palcoscenico, chiunque mi guardi riconosce se stesso dentro di me. Che sia uomo, donna, nero, bianco, magro, grasso, cattolico, musulmano…».

Proprio stamattina, mentre bevevo il caffè, ho letto di Pierfrancesco Favino, l’attore che adesso interpreta di tutto, che ha dichiarato: “Fino ai 35 anni ho faticato a fare questo mestiere con continuità, non mi sceglievano. Poi si vede che mi è venuta la faccia giusta e adesso mi scelgono per tutto”.

E se avesse mollato? Evidentemente ci ha creduto che Quella era la sua Strada. Questo è il pizzico di convinzione che fa la magia.

Dicono che quando si muore si fa un salto nella pienezza, per chi è già intero questo salto è un po’ più breve.

Resta la speranza di poter perseguire anche noi la NOSTRA strada perché il premio in palio è veramente interessante: sono due occhi che brillano.


Le 5 famiglie che dettano la Moda.

Noi in Italia abbiamo i #ferragnez: condividiamo con loro la vita quotidiana, la sala parto e perfino il momento beauty in cui si fanno la maschera.

Che piacciono o meno questi influencers hanno fatto in modo che tutta la loro vita e, di conseguenza, anche la loro famiglia, diventino fonte di ispirazione e tendenze per tutti.

Questo fenomeno non è nuovo e si immette in una tendenza globale ampiamente sfrutta dalle #Kardashian e dalla ex #spicegirl posh Victoria Beckham e tribù annessa.

Anche noi nel nostro piccolo siamo a Social Family.


Ma procediamo con ordine in base al numero di followers:

  • The winners are: Kendall and Kylie Jenner.
Le sorelline Jenner.
Notate anche voi la somiglianza tra Kendall e Emrata? Andranno dallo stesso chirurgo?
  • I genitori Beckham ed il primogenito Brooklyn.
La tribù Beckham al completo.

Emblema del POSH da sempre. Ossia del perfetto, del patinato ed alto borghese. Lui ex stella del calcio che si è reinventato stella della mutanda maschile per H&M; lei stilista, ex Spice Girl, la Posh più posh del mondo ed il figlio divenuto fotografo talentuoso per Burberry.

  • Cara e Poppy Delevingne
Ancora British Style from Delevingne Sisters.

Cara aveva temporaneamente abbandonata la carriera di modella per dedicarsi tout court alla recitazione; mentre Poppy ci ha deliziato con nozze e gravidanza da star dei social.

Del resto, avete visto la foto che ritrae la loro nonna con il recentemente scomparso re Filippo? No? Dovete assolutamente cercarla in rete perché è una cosa chicchissima.

  • Al quarto posto i figli di Will Smith: Jaden e Willow. Modelli per Louis Vuitton, tanto per cominciare.


Che foto di famiglia strepitosa!
  • Al quinto posto i fratelli #hadid: belli e gran lavoratori del Fashion. Sono modelli ricercati per bellezza e professionalità che hanno ereditato dai genitori, immigrati negli Stati Uniti in cerca di una vita migliore e più gratificante. Anche se i genitori si sono separati nel 2000, direi che il Sogno Americano si è ampiamente avverato con un patrimonio di 57 milioni di dollari.

E con la famiglia più bella del mondo, terminiamo questo excursus nell’Olimpo del Jet Set, tra bella gente e vita da social.

Ma chissà quanto di quello che vediamo sarà veritiero?

Meglio essere oggetto di chiacchiere, che non essere oggetto di nessuna chiacchiera.