Fino a 15 anni fa avevo un’amica.
Trovata sotto un cavolo a merenda proprio. Era capitata così: vivevo da studentessa fuori sede e avevo solo amici maschi.
Poi è capitata lei: figo -ho pensato- un’Amica.
Ci siamo incontrate grazie a una conoscente comune e anche lei studiava ma diceva: Che palle studiare e invece io pensavo: Pazzesco studiare, quante cose nuove che entrano in circolo nel cervello!
E quindi avevamo gli esami: e io a programmare giorno per giorno per arrivare preparata e lei ad improvvisare. E io tutti gli esami fatti e lei che si deve ancora laureare.
Ma i miei traguardi non sono mica meritati, diceva, è solo che io .. e giù mille scuse: la mamma, l’uomo, la destra e la sinistra. E la tua testa che non ci arriva, mai?
E poi è arrivato il giorno del mio compleanno, e lei era tutta contenta e io no. Io amo festeggiare il mio compleanno con autoregali e punto.
Non festeggio mai.
Invece quell’anno si doveva festeggiare e io ho pensato: No, però ho detto Sì.
E poi bisognava sempre uscire con i suoi amici e lei rideva e scherzava e fumava, e invece io me ne stavo in disparte e nessuno parlava con me, ma cosa pretendi?, mi son detta. Cosa pretendi? Sono i suoi amici, non i tuoi. Ma poi i suoi amici sono diventati più miei e allora no, non andavano più bene.
E poi mi sono innamorata di uno, chimica a prima vista. Ma lei aveva già il suo numero in tasca e allora mi sono detta che la chimica è la scienza delle trasformazioni e ho trasformato il colpo di fulmine in amicizia. Finché la magia l’ha fatta lui.
E poi mi ha chiesto: che facciamo quest’estate? Io vado in Spagna, ho detto. Vengo anche io! Ha detto lei. Però usciamo tutte le sere e il giorno in spiaggia e io ho pensato: Che palle! Ma ho detto: Certo! Mi sono detta è l’unica amica che ho per ora, non la faccio contenta?
Finché un giorno ho pensato: ma se scomparisse sai che bello sarebbe? Non sarei costretta a dire sempre di sì, quando invece vorrei dire: ma vai a quel paese!
E allora lei è scomparsa: e i miei traguardi sono diventati conquiste; i fallimenti pure, perché per piacere a lei non piacevo più a me e poi lei non piace a nessuno.