Ecco. True life.

Per molto tempo ho concepito la mia vita come al dressage: nasci, ti assegnano il cavallo che meriti e Hop! Hop! Hop, completi il percorso nel tempo programmato.

Io credevo nelle favole.. Anzi un pochino ci credo ancora.

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Ho sempre ambito al quaderno nuovo, senza orecchie, alle matite in ordine e perfette.

Ho sempre pensato alla mia vita come una successione di azioni e pensieri che mi avrebbero condotta al premio certo. Perché doveva esserci un premio in fondo a tutta questa attenzione.

Al contrario, è arrivato un momento in cui il mio quaderno è sgualcito, con le orecchie e strappato. E in quel momento accade, la verità arriva: la tua vita da copertina patinata è un’illusione. E la vita fa coming out: rilassati, nessuno ti darà un voto per la tua attenzione a fare il percorso perfetto.

Anzi, oltrepassiamo il maestro, la perfezione è ricominciare, perdonandosi e perdonando agli altri di non essere perfetti.

Va bene così come sei e anche gli altri: il gioco che ti avevano bisbigliato all’asilo non era fare il percorso diritto, avevi capito male, ma adesso hai capito. E d’improvviso quel peso sullo stomaco scompare e l’espressione accigliata, che ti fa pure venire le rughe, con lui.

La parte bella è godersi quello che c’è, È riuscire a vivere ogni giorno sentendo che vale la pena stare esattamente lì, a fare quello che scegli di fare, come affacciato su un balcone che ti godi la vista.

Ecco.

 

 

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