Au revoir M. Givenchy ❤️

  • Se ne è andato l’ideatore del Mister Big di ogni armadio femminile che si rispetti: Monsieur Givenchy il dio creatore del #tubinonero.

Una copia del tubino nero utilizzato per Colazione da Tiffany è stato battuto all’asta da #christies per oltre 700K€, mentre l’originale è conservato al Museo del Costume di Madrid. Dal momento della sua apparizione sugli schermi del cinema d’oltreoceano, tutte le donne lo hanno desiderato. Anche se non tutte hanno la linea e le spalle da ballerina della Hepburn, questo capo dona a tutte la bellezza del sentirsi a proprio agio.

Nel 1952 aveva fondato la sua Maison nel 8’Arrondissement parigino, il quartiere più cool e frizzante, presentando sulle passerelle la collezione Les Separables, la cui essenza era fatta da bluse e gonne essenziali,  e nel 1953 aveva incontrato #Audrey, amata sorella putativa e musa ispiratrice. Un colpo di fulmine platonico ma assolutamente fortunato per entrambi. Da cosa nacque questa affinità elettiva? Dalla predilezione per l’essenziale con un tocco di genialità.

Ogni  libro di storia della moda tramanda la leggenda del

loro primo incontro: la non ancora diva Audrey che bussa alla porta del suo atelier e viene ricevuta solo grazie all’equivoco sul cognome, che la fa passare per la più celebre Katherine 😊. Il couturier che le concede pochi capi per vestirla in #sabrina e che mai commentò la mancata citazione persino nei titoli di coda del film, premio Oscar per i costumi, defraudato da una costumista che ai posteri ha lasciato solo questo atto vile.

Iconografia di due miti: il tubino e Audrey.

Se ne è andato nel sonno a 90+ anni, in un castello rinascimentale alle porte di Parigi vegliato dall’affetto del suo compagno stilista Philippe Veniet, dei suoi nipoti e pronipoti. Contrariamente a quanto succede di solito, la notizia è stata data 2 giorni dopo per evitare i post (come questo ‍♀️), la pioggia di like, di gossip. Ennesima ed ultima scelta all’insegna di un’eleganza senza tempo.

Una vita all’insegna della Haute Couture di Francia, con poche e semplici linee guida nel suo lavoro:

– né troppo né troppo poco

– linee precise ed accurate

– orrore del decoro fine a se stesso, del decorare per decorare.

– concezione della moda come sogno, con la responsabilità di rendere belle

le donne.

Au revoir M. Givenchy, eterno apprendista pur essendo uno dei quattro couturier pilastri del Novecento, con te se ne va un pezzetto della nostra vanità di donne che hai reso magistralmente belle e profumate.

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