La verità, ve lo dico, sull’Amore

Vengo dalla città dove San Valentino è nato e non lo festeggio.

Da single o in coppia, questa festa non mi ha mai entusiasmato, mentre invece a Terni, in Umbria, dove sono nata è molto sentita. Sarà che quando si deve festeggiare perché è socialmente imposto mi viene di andare controcorrente.

San Valentino, un giorno per festeggiare

l’Amore ♥️.

Love is All you need.

Un giorno dedicato al sentimento più discusso, cantato e controverso. Ma un giorno così dovrebbe comprendere gli Alti ed i Bassi dell’Amore, i giorni leggere e quelli dolorosi.

Alti e Bassi, che chissà come mai i Bassi restano sempre più impressi, anche se sembra siano solo un terzo dei momenti felici.

Più che fiori, dolciumi e pupazzetti, quest’anno ho capitalizzato le cose positive che abbiamo fatto succedere e le scrivo su un foglio colorato, da appendere in un punto ben visibile ogni giorno dell’anno.

Il mio regalo sarà questo.

Perchè come la frase di #intothewild che abbiamo visto, rivisto ed ascoltato un milione di volte:

La felicità è reale solo se condivisa.

Happyness is real only when shared.

Love is…
divertirsi

Questa frase mi ha tormentato per anni con il suo significato. Solo da poco ne ho afferrato il senso autentico: l’Amore felice che si apre agli altri, ad altre scoperte, a nuove emozioni.

Love is … Baciarsi.

Adesso che ho capito, spero che le persone importanti della mia vita si sentano sempre libere di condividere con me il loro essere più autentico, perché non si giudica chi si ama.

Quindi, archiviato San Valentino:

Condividete, gente, Condividete.

Capi base per bambina 🌺

Con capi base intendiamo capi facilmente interscambiabili e dalla cui combinazione puoi ottenere outfits diversi adatti alle più svariate situazioni e momenti della giornata.

Capi semplici, classici, senza tempo e, per definizione , fuori dalle mode del momento. Capi che potrai riutilizzare per i fratelli o, come nel mio caso in cui la Fabbrica di Bambini chiude con la baby n. 3, passare a qualche amica.

Vediamo allora quali sono i capi base che ho scelto per la mia baby n. 3.

Chiaramente sono i capi che mi sono venuti in mente e, anzi, sono aperta a suggerimenti in merito ad altri capi.

Io sono qui per questo. Per migliorare.

Capi base bambina: un paio di jeans classici.

Con un paio di jeans classici di un colore nè troppo chiaro nè troppo scuro la tua bambina avrà un capo base da cui partire per costruire un look versatile per ogni stagione.

Capi base bambina: una camicia o blusa chiara.

Nel tessuto che preferisci, purché sia di colore chiaro. Anche sugli stili della blusa bianca da una sofisticata dalle linee morbide a quella di taglia maschile.

Con i jeans o in alternativa dei pantaloni blu navy sarà superchic.


Forse questo sembrerà un argomento inutile ed invece vi sorprenderà sapere come acquistare in modo mirato vi farà risparmiare: tempo, non più sprecato alla ricerca di abbinamenti pindarici, soldi (comprare meno e meglio), nonché spazio, fisico e mentale. Ricordiamo che l’ordine esteriore è ordine interiore.


Capi base bambina: la camicia di jeans.

Indossata aperta su una T-Shirt o chiusa con pullover sopra è sempre attuale e confortevole.

Capi base bambina: la t-shirt.

Qui si potrebbero versare fiumi di inchiostro ma voglio andare dritta al sodo: intendiamo la #fruitoftheloom, paricollo del colore desiderato in cotone senza aggiunte.

È la classica maglietta bianca paricollo in cotone senza scritte né applicazioni varie.

È il capo base per antonomasia, anche per i guardaroba dei più grandi, perchè puoi indossare la mattina a scuola, sotto la felpa come la sera con un maglioncino o una giacchina aperta. Basterà una giacchetta sopra e qualche altro dettaglio a trasformarla in un capo super chic.


Capi base bambina: la gonna in tulle.

La gonna in tulle deve essere considerata tra i capi base bambina perché è chic, frivola ma torna in ogni stagione e poi è facilissimo sdrammatizzarla con una felpa e un anfibio o sneaker.

Il tulle è sempre il tulle, io lo metterei ovunque.

Gonna in tulle bianco con stelline dorate abbinata a cardigan blu.

Capi base bambina: il cardigan blu.


In versione micro o macro è un vero salvalook: basta metterlo sopra la tee per ottenere un effetto super glam.

Capi base bambina: i leggings o jeggings.

Immancabili e comodissimi, in mille varianti e colori diversi. Permettono di giocare con molta più libertà dei collante e fino si 13 anni faranno parte dell’armadio di ogni bambina. Non hanno nessuna intenzione di mollare il primato acquisito sui jeans.

Leggings rosa con tasche sagomate e toppe a cuore sulle ginocchia.

Capi base bambina: l’abito  Asso nella Manica.

Le mamme sanno qual è. Quello che la nostra guerriera mette senza fare storie, come un pigiama (anche se la baby n. 3 scappa ovunque quando è il momento di vestirsi per la notte)… il nostro è classico, svasato e morbido. In un attimo la bambina è pronta per la pizzata, il compleanno o lo shopping!

Abito rosa a pois bianchi by Mayoral.

Per ora possiamo concludere, chiaramente la lista potrebbe allungarsi ma quanto scritto è già un eccellente inizio!

Sarah Jessica Parker prêt à porter.

Sarah Jessica Parker, l’icona di stile di Hollywood, è una fuoriclasse in fatto di vestiti. Non so voi, ma io mi sono sempre chiesta se la Carrie di #sexandthecity fosse realtà o fantasia. Perché SJP è fashion tanto quanto il suo fortunato personaggio!

In poche parole: è venuta prima Carrie o Sarah? Prima l’uovo o la gallina?

In effetti, lei stessa ha dichiarato che alcuni capi di scena arrivano direttamente dalla sua cabina armadio

  • In Sex and The City, Carrie indossa capi di Alta Moda meravigliosi, ma al principio la costumista Patricia Field aveva difficoltà a trovare brand che volessero vestire la protagonista, così atipica e disinibita.

Puoi rinunciare a tutto, ma non alle tue scarpe!








Nella sua vita reale, SJP poco ha da invidiare al suo personaggio. Sempre perfetta anche mentre accompagna i tre figli a scuola.

Dipenderà forse dalla sua infanzia di ristrettezze economiche il fatto che ora ami sfoggiare tanto buon gusto. Pensate che da piccola non ha mai avuto feste di compleanno e a Natale riceveva spazzolino e dentifricio il più delle volte. Immagino la mamma raccontarle la favola di Babbo Natale igienista dentale per addolcire la povertà in cui vivevano.

Che rivincita!!

Di recente è tornata con la serie Divorce dove il costumista si è del tutto allontanato da SATC per sposare un look vintage, anni ’70 semplificato ed attualizzato. Il risultato è incantevole.

Viola meraviglioso.




L’idea è quella che Frances, la protagonista di Divorce, avesse già quei vestiti nell’armadio, presi a mercatini vintage o ereditati e li indossi attualizzandoli.

Per concludere, SJP è un’icona di stile, che abbina pois e righe come nessuna prima, in uno stile eccentrico da cui si può imparare tanto.

Adolescenti con la divisa

Mi ricordo ancora quando mia madre ignorava e non capiva quando le facevo una richiesta in fatto di vestiti: ogni volta che le chiedevo di comprarmi quelle “scarpe ortopediche”, come le chiamava lei, quel giubbotto senza forma, invece del cappotto blu classico e tutti i pantaloni in stock, tutti uguali, neanche avessi bisogno di una divisa. Eppure, in un certo senso ero arruolata alla adolescenza, quella di mode e modelli.

Questo è uno dei pochi aspetti che con l’invasione tecnologica è rimasto invariato.

Si sono modificati i punti di riferimento, ormai la moda è lanciata da fashion blogger, youtuber e si sfogliano i social network, ma l’omologazione tipica adolescenziale esiste oggi più che mai.

Riveste un’importanza cruciale per loro, significa da un lato ricerca di una propria dimensione anche di gruppo, un modo di essere al mondo, che al momento significa per loro essere come gli altri e quindi esistere.

Dall’altra aiuta a minimizzare le profonde insicurezze tipiche di questa fase di transizione. Vestirsi come gli altri non significa non avere personalità, che è ancora in costruzione , i tratti si stanno stabilizzando, significa “far parte di”, rifugiarsi dietro modelli socialmente accettati che favoriscono l’integrazione.

La figlia unicorno di mestiere fa Bastian Contrario.

Andare contro corrente a quell’età significa o essere leader o essere “sfigati”, “nerd”, non alla moda.

Gli altri, quelli giusti, quelli del gruppone, si esprimono in base a quei modelli che tanto sono amati dai ragazzi e non compresi dai genitori.

Quando mi sento dire le frasi che tanto detestavo in bocca agli adulti: “Come fa a vedere con i capelli in faccia?”, “Non gli danno fastidio?” “Ma quelle scarpe non sono scomode?”, “Vai in giro nuda!”, mi fermo e penso: ALT ⛔️ è inverto la rotta.. e dico alla mia adolescente metà unicorno: Vuoi anche tu quelle scarpe? Le hanno tutti. Vuoi colorare i capelli anche tu? E puntualmente ottengo la reazione inversa: Io non sono come tutti! Sì perché fuori di casa hanno bisogno di appartenere al gregge ma con noi vogliono sentirsi UNICI.


Sarà per questo giochino di ruoli che faccio, dove sono io a proporle di adeguarsi alla massa che per ora, ma prima o poi succcederà lo so, abbiamo evitato quei rapporti di amicizia simbiotica che tanto spaventano i genitori, per la serie: “Vivono insieme, quello che fa una fa l’altra”.

Alla fine l’abbigliamento è un modo di esprimersi e di essere ed è anche giusto che passino delle fasi in cui si vogliano sentire come altri e altre un cui cercano se stessi. Man mano poi ci si stacca o almeno ci si dovrebbe allontanare dai modelli di omologazione sociale e trovare una propria dimensione individuale. Se l’avessero già in adolescenza non sarebbero adolescenti.

Quindi se alle medie, tre anni fa, erano d’obbligo i leggings neri (comprati in stock di venti da H&M) e le Nike o Adidas, adesso ci sono le scarpe Van’s di ordinanza con i jeans ed il maglione dentro ❌.

Felpa, o nera o bianca, jeans e Van’s.

Io guardo, pago e sto zitta ma sotto sotto non vedo l’ora che il bruco si trasformi in farfalla, questa volta di un colore tutto suo 🐛🦋.


Ilaria D’Amico: essenzialmente chic

Classe 1973, romana, oggi è uno dei volti di #sky, con un’immagine sofisticata e glamour ma lo stile di Ilaria D’Amico è cambiato molto rispetto alle sue prime apparizioni in televisione.

Alla guida di “Campioni – Il sogno” si è distinta per i suoi outfit sobri ed eleganti, mai eccessivi o volgari. Eppure sprizzava femminilità a iosa. I primi anni ha abbandonato molto raramente il nero.

La linea asimmetrica slancia.

Oggi è una nota giornalista sportiva dai look sofisticati e glamour ma lo stile di Ilaria D’Amico è cambiato molto da quando ha esordito in tv. Tutti la ricorderanno alla conduzione di “Campioni – Il sogno” per i suoi outfit sobri ed eleganti, mai eccessivi o volgari. I primi anni ha adottato il nero come colore guida, prediligendo in particolare i tubini e gli abiti molto aderenti.

Tubino nero declinato in 1000+1 varianti.

Adesso, con una posizione di leadership acquisita, Ilaria, con i suoi capelli lunghi e fluenti, viene sempre considerata una delle giornaliste più sexy d’Italia ma ha uno stile decisamente più ricercato ed osa molto di più con i colori. Spazia da Valentino a H&M, da Alexander McQueen a Paul Smith, fino ad arrivare a TopShop, apparendo sempre raffinata e sensuale. Indossa sempre tacchi importanti e, a differenza del passato, come già preannunciato, lascia un po’ di spazio anche ai colori ed alle fantasie, anche se preferisce quasi sempre le tinte unite. A volte ha osato con abiti lunghi e importanti, altre ha optato per tailleurs pantalone, spezzati da bluse chiare dal taglio semplice e maschile.

Stile sobrio e femminile.

Ilaria è sicuramente una donna Inverno e la sua palette di riferimento potrebbe essere più ampia, ma ha fatto scelte ben precise per emergere in un ambiente prettamente maschile e, aggiungo, delle scelte vincenti. Personalmente la apprezzo molto e ritengo che il suo look volutamente monocromatico abbia contribuito a renderla riconoscibile ed a farne risaltare la competenza.

Jeans e camicia bianca. Inno alla essenza.


Bon Ton del Lasciarsi.

Gli addii sono difficili, che siano voluti o meno, e, una volta finite le schermaglie della rottura, subentra spesso la necessità di pulire la vita è la casa dalle testimonianze concrete della precedente vita insieme. Da un giorno all’altro, una cucina che aveva ospitato pranzi allegri si trasforma in un luogo da evitare . Le cose che avevano rappresentato la vita comune devono essere tolti da davanti agli occhi. In questa fase di dolore acuto gli oggetti la fanno da padrone, anche perché là persone è uscita di scena. La scelta tra cosa tenere e cosa buttare è, a mio avviso, liberatoria.

Invece c’è chi sceglie di salvare tutto questo. Un museo.

Il Museo delle Relazioni Interrotte si trova a Zagabria ed è stato aperto nel 2006 da due ex innamorati, la produttrice cinematografica Olinka Vištica e lo scultore Dražen Grubišić, che hanno deciso di fermare in uno spazio aperto a tutti la fine della loro storia. Nel tempo è stato riempito da altre persone che hanno portato ognuna il proprio oggetto, accompagnato dalla sua storia.

Oggettistica di una fine.

Troviamo un vestito da sposa, messo dentro un barattolo di sottaceti: dopo sette anni di matrimonio, la donna ha visto andare via il marito senza neanche una scusa; c’è un vasetto di cetriolini, lo aveva acquistato una ragazza per il suo fidanzato, inghiottito da una voragine spazio-temporale, scomparso dalla sua vita.

Leggiamo di una protesi, donata da un uomo con la seguente motivazione: “la mia gamba artificiale è durata più del nostro amore. Materiale migliore”, si era innamorato della sua terapista.

Poi un’ascia, usata per fare a pezzi i mobili di casa da una donna, dopo aver scoperto i tradimenti del marito, accompagnata da una nota: Più la stanza era piena di mobili in frantumi, più mi sentivo meglio”.

Un tubetto di dentifricio mai finito.

Una bambola di Peter Pan, appartenuta ad un uomo cui ricordava la sua parte infantile e che scrive “ora quel bambino non esiste più”.

Peluche di Anniversari ora dimenticati.

Un modo chic e diverso di rapportarsi al proprio dolore, esporlo in maniera dignitosa e con poche righe, invece della messa in piazza sui social, vecchi e nuovi, dal bar a Facebook, raccontando ognuno la propria versione parziale. Il Museo delle Relazioni Interrotte è una specie di cicatrizzante della ferita, che la cristallizza.

Il museo delle Relazioni finite è un modo dignitoso di dare per l’ultima volta un senso a quello che abbiamo fatto per un po’ anche illudendoci, anche sbagliandoci, dando retta ad un muscolo volubile e autoritario, ♥️, a cui non si comanda.

E voi? Cosa portereste in questo Museo di Zagabria?

Evoluzione di un’icona: Alessia Marcuzzi. 💃🏻

Super bionda, sempre sorridente e fashion icon per eccellenza. Alessia Marcuzzi nel 2019 si è rivelata una pazzesca anticipatrice di tendenze, regalandoci una serie di abbinamenti e capi che sono divenuti un must have immediatamente.

Alessia ama mescolare, ossia il mix&match, pezzi capi griffati con pezzi low cost, di certo non meno belli per il loro costo inferiore.

Dal suo album dei ricordi, ci rende partecipe di una fotografia che la ritrae, bambina, con i capelli al naturale e già bellissima.

@ig: Anche la Marcuzzi ha passato l’incubo della frangia trapezoidale!

Nel corso della sua carriera, abbiamo potuto ammirare il suo gusto frizzantino, che ha potuto fare affidamento su un fisico da urlo.

Ma è nel corso del 2019 che Alessia si conferma una trendsetter purosangue.

Il look dei look del 2019 sfoggiato da Alessia Marcuzzi è con le sneakers viola, un paio di Vans Old School, abbinate alla borsa dello stesso viola. Un look semplicemente pazzesco che ha fatto tornare di moda l’abbinamento borsa+ scarpe, da tempo snobbato, decretandola la combinazione più fashion dello street style.

Vans viola con borsa viola.


E che dire dell’abito scamiciato in lino a righine bianche e blu che ha dettato le tendenze della moda Estate? L’abito passe-partout dell’estate facilisissimo da abbinare a un paio di sandali flat da sfoggiare al mare, ma anche in città. Un capo che potremo riproporre ad ogni estate in quanto senza tempo: le righe sono le righe e il blu è il blu, non si sbaglia.

Abito estivo a righe blu.


Uno degli abiti piu sexy proposto dallo show girl è questo mini vestito di lana, un mini dress a costine abbinato a degli strepitosi stivali cuissardes fin sopra al ginocchio e tacco alto di color cuoio verniciato. Una mise semplicemente pazzesca nella sua essenzialità.

Notare le spalline che riprendono le linee degli stivali 💛 Chapeau!



E poi Alessia Marcuzzi ci ha mostrato le scarpe più di tendenza dell’Estate 2019: le sneakers bianche, onnipresenti, si abbinano a jeans chiari, shorts e anche vestitini. Alessia Marcuzzi le ha indossate nel suo viaggio in California sul Sunset Boulevard facendole tornare subito di grande tendenza.

Belle e comode! Sante sneakers!


Una tendenza del tutto nuova lanciata da Alessia Marcuzzi è stata quella di abbinare i collant in pizzo con le décolletées.

Un paio di décolltées giallo fluo firmate Versace e delle collant in pizzo per uno dei look più incredibili sfoggiati durante una puntata de Le Iene e che nessuno dimenticherà.

Le sue gambe sono lunghe quanto me.


Indimenticabile il vestito corto a fantasia floreale, una creazione dello stilista Giambattista Valli per H&M che ha portato una ventata di primavera nelle nostre giornate autunnali. Un abito a dir poco stupendo da indossare sotto un caldo cappotto, la punta di diamante della capsule collection di Giambattista Valli per H&M.

Alessia Marcuzzi adora i jeans e con questo modello di Zara ce ne he regalati un paio imperdibili abbinati a un paio di décolletées di Jimmy Choo. Che cosa dicevamo dello stile mix&match? Un paio di jeans da urlo a vita alta con pince sul davanti che è andato letteralmente a ruba risollevando una serie infinita di nostri outfit autunnali.


La camicia più in voga dell’Estate 2019 è stata la camicia a fiori che ha indossato Alessia Marcuzzi in perfetta chiave casual chic. Una camicia facilissima da abbinare con tutto, jeans strappati, vestiti lunghi e shorts con sneakers ai piedi. Un capo furbissimo e super cool che ci ha tenuto compagnia tutta l’estate.

Imperdibile il pantalone cargo militare indossato con top di seta rosa e trench beige per un look casual chic in perfetto stile mix&match. Un paio di pantaloni che sono diventati tendenza moda Primavera Estate 2019 da avere nell’armadio e da declinare in diverse varianti. Quella di Alessia Marcuzzi è senza dubbio la combinazione più bella.


Che dire poi della gonna midi con piccolo spazio che la conduttrice ha indossato per una puntata della trasmissione Le Iene. Una gonna a tubino in pelle a vita alta beige che le sta semplicemente divinamente abbinata a un paio di décolletées nere e un cardigan a righe orizzontali. Un outfit firmato Alberta Ferretti che più bello non si può.

Alessia si conferma, quindi, icona di stile offrendo spunti e idee a quelle che hanno i suoi stessi colori ma anche, adattando la palette al proprio gruppo di appartenenza secondo l’Armocromia, alle altre per un look frizzante e gioioso come lei.


Come fai a fare tutto?

Io di figli ne ho 3, a distanza di 6/7 anni l’uno dall’altro, per cui ogni volta è stato un nuovo inizio.

Se con la prima ho peccato di totale inesperienza e ho fatto dei gran casini (poi ho anche rimediato) con gli altri due è andata decisamente meglio grazie alla donna che sussurrava ai neonati, la sempre sia lodata #tracyhogg.

Da imparare a memoria!

Prima di tutto, stiamo calmi: abbiamo bisogno di tutta la nostra stabilità e capacità di concentrazione per capire, dopo 9 mesi e oltre di fantasie, il bambino reale che abbiamo tra le braccia.

Io ho cercato di organizzare il più possibile prima, in modo da essere preparati. Culla, fasciatoio, vestitini, pannolini, tutto al suo post. Frigo e freezer pieni.

Una volta a casa, respiriamo profondamente e mostriamo al bimbo la sua casa, parlando con voce bassa e serena.

I primi tempi cerchiamo di limitare le visite e organizziamoci seguendo la politica dei piccoli passi e dividendo il da farsi in cose urgenti, posticipabili e da rimandare a quando si sarà più in forma.

Mai come adesso è vero il mio mantra: l’organizzazione rende liberi.

Quindi i primi giorni che il neonato è ancora stanco del parto, riposate più possibile e ricordate che, a prescindere dal carattere, tutti i neonati stanno meglio quando la vita è calma e prevedibile.

Il mio metodo salvavita, salvacoppia, salvamestessa è sintetizzabile dall’acronimo: EASY. Eating-mangiare; Activity (fasciatoio/bagnetto/giocare) Sleep-dormire (da soli nel lettino) e You.

Il metodo parte da subito perché così riusciamo ad interpretare meglio il pianto. All’inizio teniamo un diario delle poppate in modo da ricordarci con certezza l’ora.

Le poppate saranno di una durata compresa tra 25 e 40 minuti ed intervallate da 3 ore di altro. Dopodiché abbiamo 45 minuti di Attività (cambio; passeggiata; giochini) e poi un pisolino di massimo 1 ora.

Il bambino ha un ordine logico e anche voi.

Teniamo conto che allattare è un esercizio, che si impara, e togliamoci dalla testa le proiezioni di perfezione immaginaria di film e pubblicità.

Il metodo parte in ospedale.

Per quanto riguarda le Attività: da subito al bambino va spiegato a parole ciò che si fa con lui e per lui, parlandogli delle attività quotidiane, mostrandogli foto ed indicandogli le persone, leggendogli libretti semplici con figure da seguire, cantando e suonando.

Il bagnetto è il mio momento preferito perché rilassante e a contatto con il corpo profumato di borotalco. Anche se con la baby n. 3 si è tramutato in un incontro di lotta libera..

Ed arriviamo al tasto che sta a ♥️ a tutti i neo-genitori: il sonno. Osserviamo sempre il bambino che quando ha sonno sbadiglia, guarda un punto fisso ed inizia ad abbandonarsi con il corpo. Ecco a questo punto si mette nel lettino, avvolto in una coperta tiepida e piano piano,rassicurandolo con colpetti ritmici sulla schiena ed eliminando ogni stimolo extra, si lascia a dormire.

Baby n. 3 che dorme nella posizione che aveva dentro la pancia.

Regole magiche per dormire tutta la notte:

  • Principio del Fare un buco per Tapparne un altro: mai far dormire un neonato più di 3 ore di giorno. Se non dorme di notte eliminare pisolini diurni, mai dopo le 17!
  • Rimpinzarli di sera, il cosiddetto Latte della Buonanotte.
  • Ciuccio (il piccolo supereroe ne aveva una collezione, la baby n. 3 non lo ha mai voluto- ogni bambino è diverso).

Ed infine, un po’ di tempo per noi: per mangiare, dormire, passeggiare, qualche libera uscita, parlare con un adulto e viziarsi.

Questo il mio metodo salvavita che consiglio caldamente al fine di conservare una dignità è una vita. 😃

Risposta alla domanda: ma come fai a fare tutto? Molto semplice non lo faccio. Non faccio promesse che non sono certa di mantenere e non sono disponibile per tutti. Il multitasking può essere multistanking per cui chiedo aiuto senza vergognarmi, come recita un proverbio africano: Per crescere un bambino, ci vuole un villaggio.

Imagine Revolution: Belen Rodriguez

Come tutti sanno, Belén è nata e cresciuta in Argentina e a 20 anni si trasferisce in Italia, iniziando a lavorare come modella di intimo per poi conquistare il pubblico grazie al reality show L’isola dei famosi.

A partire da questo momento esplode il fenomeno #belen cui tutti abbiamo assistito, in maniera più o meno attenta.

Il suo stile è in generale molto sensuale e studiato ad hoc per esaltare il suo felicissimo patrimonio genetico. Tuttavia, dagli outfit giovanile e sbarazzini ad oggi la sua immagine si è decisamente evoluta, da stallona ruspante a donna sexy e consapevole. Non dimentichiamo che lei è Argentina, per cui un tocco di eccessivo fa parte del suo background culturale e mentale.

Belen agli esordi.
Momento casual


Monocromatico che conferisce eleganza e sobrietà.

Fuori dalle scene, Belén ama stare comoda: indossa spesso jeans e pantaloni joggers abbinati a maglie e crop top o, ancora più spesso, semplicemente un bikini minimale.

Nei suoi outfit in genere è presente almeno un capo in denim che sia un giubbino, un pantalone o un paio di micro shorts che mettono in risalto le sue gambe lunghe e toniche.

I tacchi alti sono usati secondo le declinazioni più fashion ma non disdegna le più comode sneakers, generalmente Converse o Ash.

Tutti gli outfits, dai più ricercati ai più semplici, subiscono notevole upgrade grazie ad una borsa di lusso, tra le sue preferite la Antigona di Givenchy e la Rockstud di Valentino ma non è raro vederla indossare anche l’ambitissima Birkin di Hermès.

Sempre in tema di accessori, Belen ama i gioielli vistosi e coloratissimi.

In sintesi, lei è super bella e nella sua immagine esalta giustamente i suoi punti di forza con spacchi e scollature scenografici. Mai sciatta, sempre curata e accessoriata, probabilmente appare eccessiva ad un gusto più sobrio e minimal ma si può sempre trarne ispirazione per look sexy o semplicemente ammirarne la bellezza mozzafiato.

Chic in cammello e coda alta alla BB



Un numero per il colore dell’anno: Classic Blue 18-4052

Simbolo di armonia ed equilibrio, nonché di calma, il colore blu ha la facoltà di rilassare, richiamando alla mente immagino di pace ed equilibrio. Ci sentiamo destabilizzati dall’entrata in questa nuova decade ed abbiamo voglia di sentirci rassicurati e ben accolti. Questo il significato della scelta.

Classic Blue moodboard.

Un tempo il blu era un pigmento molto raro, ricavato dai lapislazzuli e, di conseguenza, molto prezioso.

Un tuffo dove l’acqua è più #blue

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Le persone che vestono di blu chiaro non necessariamente tendono all’ introversione. Il #classicblue denota uno spirito classico e senza tempo. Compie alla perfezione la missione di essere elegante e raffinato, trasmettendo quiete emotiva e padronanza di sé. Considerato tra i colori freddi, usato nell’abbigliamento intimo più che attrarre può trasmettere un senso di distanza. Chiaramente, s parte rare e speciali occasioni cui riservare un look monocromatico, è più opportuno stemperarlo con qualche tocco di colore più caldo.

Il blu in un cappotto

La somiglianza con il #royalblue britannico (un blu particolare ottenuto dalla mescolanza di polvere di lapislazzuli con alti pigmenti azzurri, blu e bianchi). La tonalità, tra il celeste e il blu elettrico, rappresenta la casa reale britannica: si narra, infatti, che questo colore sarebbe stato creato da alcuni sarti che vinsero una competizione per creare un abito per la Regina Carlotta, moglie di Re Giorgio III.

E già in questi primi giorni dell’anno, i reali britannici si rivelano grandi protagonisti, per cui #tendenza2020 azzeccatissima.

È, inoltre, perfetto per essere abbinato sia con colori preziosi, come l’argento e l’oro, sia con nuances che lo esaltano per contrasto ancora di più, come il bianco (non colore) e il giallo (il suo complementare).

Bianco+blu con accessori color oro. Non plus ultra.

Colore molto versatile che si presta molto bene ad essere scelto come filo conduttore nei matrimoni.

Colore degli abiti per le damigelle.
Scarpe: Qualcosa di blu, qualcosa di nuovo e qualcosa di vecchio.
Wedding cake Classica con dettagli oro.


Wedding cake più estrosa.


Per concludere, apprezzo molto il blu nell’Interior Design, anche se per ora l’ho utilizzato poco, ma mi riprometto di utilizzarlo di più nella vecchia-nuova casa ristrutturata. Colore che focalizza lo sguardo e favorisce calma e concentrazione, che non guastano mai.

Ingresso Living con parete e divano in pendant.
Accoppiata bianco+Blu con le note più calde dei colori dei cuscini. Veramente accogliente e sofisticato.
Un tocco glamour con il fucsia.

In conclusione, il Classic Blue è un colore versatile e duttile, come confidiamo che sia questo 2020.